scheda tecnica
Regia Vincenzo Guerrizio e Raffaele Manco
Fotografia e Montaggio Raffaele Manco
Produzione Raquel García Álvarez, Francesco Deplano, Vincenzo Guerrizio, Raffaele Manco
Organizzatore generale Francesco Deplano
Ricerche Vincenzo Guerrizio
Anno di produzione 2016
Durata 82 minuti versione cinema / 55 minuti versione televisiva internazionale
Musica BASKA - Massimo Loriga, Andrea Congia, Arrogalla
Musiche aggiunte MiNiMi
Voce Narrante Valentina Coletta



La sera del 2 marzo 1994 un elicottero della Guardia di Finanza partito dalla base di Cagliari Elmas svanisce nel nulla durante una missione di pattugliamento lungo la costa sudorientale della Sardegna. A bordo un veterano del volo, il maresciallo Gianfranco Deriu, e il giovane ufficiale Fabrizio Sedda. Due giorni dopo l’avvio delle ricerche vengono ripescati alcuni frammenti del velivolo. Poi più nulla. Manca il relitto. Mancano i corpi. Può un elicottero militare sparire durante un volo di routine senza lanciare un SOS? I familiari da subito dubitano di ciò che dicono i militari. Vanno a caccia di prove. Trovano testimoni che hanno visto l’elicottero volare in una zona diversa da quella battuta dalle ricerche, poi un bagliore, un gran boato e il silenzio. Volpe 132 è stato abbattuto.


Alcuni testimoni già poche ore dopo l’accaduto raccontano agli inquirenti quello che hanno visto, ma vengono ignorati e un mese dopo l’accaduto l’inchiesta militare si chiude dichiarando che si è trattato di un incidente e i due piloti (scomparsi) vengono accusati di perdita colposa del velivolo. Ai familiari la verità ufficiale non basta. Troppe le omissioni, le incongruenze, i silenzi. E la presenza di una nave che molti testimoni hanno visto quella sera e di cui i militari negano l’esistenza.

Dopo oltre trent’anni le indagini ancora aperte sulla scomparsa del Volpe 132 non hanno saputo o voluto spiegare le cause della sciagura. Eppure la procura indaga ufficialmente sull’ipotesi di abbattimento dopo aver analizzato i pochi relitti dell’elicottero.
“Il Grano e la Volpe” attraverso l’avvocato dei familiari, le famiglie stesse, i giornalisti che per anni hanno cercato la verità, oltre ad alcuni militari presenti durante quei tragici eventi, racconta una voglia di verità lunga più di vent’anni, nonostante inerzie e possibili depistaggi.

Tra inchiesta e favola
Nel documentario di Raffaele Manco e Vincenzo Guerrizio, coadiuvati da Francesco Deplano, c’è il resoconto di un’inchiesta che è un contributo alla ricerca della verità. Una riflessione sulla ricerca della verità. Un lavoro lungo tre anni e per i quali gli autori hanno studiato e verificato su centinaia di documenti, attraverso ore di confronto con legali e procuratori, sempre in collaborazione con esperti del settore per non incorrere in alcun errore e per non avanzare ipotesi improbabili o complottistiche.


L’utilizzo di mappe dinamiche guida lo spettatore nella comprensione di luoghi, orari e rotte. Il tutto negli splendidi paesaggi della Sardegna. Ed è proprio sulla bellezza dell’isola che si basa il lavoro fotografico del film. L’intenso blu del mare della costa orientale, il verde acceso della vegetazione e la morfologia dura e grave delle rocce fanno da contrappunto alla tragedia. Quello che a noi è familiare diventa a un tratto inquietante, perturbante. La forma diventa contenuto e ci si chiede come può una tale bellezza nascondere tanto dolore.

La colonna sonora realizzata dai Baska, un trio di eccezionali musicisti sardi, riprende le sonorità della tradizione contaminandole con altri stili musicali. La musica è essa stessa racconto. Si aggiunga il contributo musicale del compositore Antonio Scofano che ha realizzato alcuni brani in stile più prettamente cinematografico.
La voce narrante femminile è stata scelta perché meglio si conciliava con le suggestioni da favola date dai paesaggi. Il tono pacato e dolce della voce crea un’enfasi ancora maggiore nel rapporto bellezza/tragedia e aiuta meglio lo spettatore nella comprensione laddove il racconto si fa più intricato.


L’esclusiva del documentario
È presente un’intervista esclusiva all’unico testimone oculare dell’accaduto (ad oggi deceduto) e sono presenti le comunicazioni radio originali di quella sera dove si possono ascoltare le voci dei piloti e della torre di controllo. Anche questo frutto di un lavoro lunghissimo di ricerca tra permessi e impedimenti tecnici perché per riascoltare i nastri c’era bisogno di una strumentazione particolare ormai introvabile e in disuso.


I familiari continuano nel loro impegno affinché non cali il sipario su questa vicenda che ancora non ha trovato giustizia. Hanno scritto molte lettere a uomini del Governo Italiano e non ultimo al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Nel 2016 Laoudice Deriu, moglie di uno dei due piloti, è stata ricevuta in un’udienza di gruppo da Papa Francesco e ha letto una lettera sull’accaduto.
Il documentario non ha mai trovato una qualsiasi forma di distribuzione televisiva e cinematografica, ma è stato proiettato in numerose occasioni in varie città italiane, per tenere sempre viva la memoria di Gianfranco Deriu e Fabrizio Sedda.